domenica 21 ottobre 2007

Massaggio e Quiromasaje

L’etimologia del termine “massaggio” è controversa. Secondo alcuni esso deriva dall’arabo “mass” con significato di maneggiare, toccare, palpare.[1] Altri hanno proposto il greco “massein”, impastare. “Ma un’etimologia orientale è verosimile tenendo conto di quella pratica di così vasto uso un tempo in Oriente”[2]. Con il termine “massaggio” si indicano generalmente “le varie manipolazioni manuali praticate sulla superficie di un essere vivente a scopo terapeutico”.[3]
Nato come manifestazione di terapia locale istintiva, il massaggio è da considerarsi come “una delle prime tecniche terapeutiche che sia stata eseguita dall’uomo”[4]. A questo stadio empirico fa seguito nei secoli lo sviluppo di una tecnica: già nell’Ayurveda, trattato sacro dell’antica civiltà induista, troviamo descritta la massoterapia ed esposte alcune indicazioni. Omero fa frequenti cenni nell’Odissea e nell’Iliade alla pratica del massaggio, usato prima e dopo l’attività ginnica ed anche semplicemente come pratica rilassante.
Noto e già ampiamente praticato dagli Egizi, dai Cinesi, dai Sumeri e dai Babilonesi, assurse infatti agli onori di un vero e proprio rito solo nel periodo greco-romano. Come scrive lo stesso V.L.Feràndiz:
“I greci trassero dall’antico Egitto questi insegnamenti ed Ippocrate stabilì alcune regole inerenti la direzione in cui dovevano venire effettuate le varie manipolazioni del massaggio, insegnando ai massaggiatori empirici quando dovevano agire in direzione centripeta dirigendo le manovre dall’estremità al cuore e quando dovevano agire in direzione centrifuga, ovvero prossimo distale.”[5]

I romani appresero il massaggio ed i suoi benefici dai medici greci. Celso fu uno dei più grandi medici romani e non poté non interessarsi a tale pratica molto usata nelle terme dell’antica Roma: esso lo consiglia come eccellente per paralisi e nevralgie.
Con la caduta dell’Impero Romano iniziò per la massoterapia un lungo periodo di silenzio rotto solo nel secolo XVI quando Paracelso raccomandò caldamente l’uso delle frizioni e l’Università di Padova raccolse studiosi che cominciarono ad esaminare più scientificamente questa tecnica.
Tali studi vennero continuati e approfonditi dalla scuola tedesca e svedese fin quando, dopo circa tre secoli di sperimentazioni, giunse dalla Svezia la vera rivalutazione del massaggio con la fondazione dell’Istituto Ling, medico svedese ideatore di movimenti ginnici razionali ed efficaci per il soggetto sano come per il malato.[6]
L’arte del massaggio entrava così a far parte essenziale di una nuova branca della medicina:

“Sull’onda dell’entusiasmo per la diffusione della ginnastica medica e per i risultati fantastici conseguiti dal dottor Metzger di Amsterdam numerosi amatori più o meno competenti di massaggi cominciarono la loro opera in occidente.
Il chirurgo tedesco Mosengeil stabilì i fondamenti scientifici del massaggio terapeutico, sperimentando l’azione meccanica delle manipolazioni e comprovandone gli effetti.
Il dottor Kellog introdusse negli Stati Uniti il metodo usato secolarmente in Giappone e nei paesi dell’estremo oriente.
Più tardi il dottor De Forest promosse l’insegnamento e l’utilizzo terapeutico di questo metodo nel sanatorio di Leman.”[7]

In questi primi decenni del XX la metodica del massaggio, con la eliminazione di molte manovre inutili e la razionalizzazione di quelle efficaci, viene schematizzata e inquadrata come vera e propria disciplina scientifica.
E’ in quello stesso periodo che il dottor V.L. Ferràndiz codifica il proprio metodo terapeutico assegnandogli il nome di quiromasaque e fonda la prima scuola di massaggio della storia iberica, dando così di fatto inizio alla diffusione di questa pratica, fino ad allora confinata nei gabinetti di bellezza, in terra spagnola.
[1] Il Dizionario della lingua italiana redatto da Giacomo Devoto e Giancarlo Oli, Le Monnier, 1990, lo registra come derivante dal francese massage, der. di masser ‘massaggiare’, voce di origine araba.
[2] M. Boigey, Il libro del massaggio, Sperling & Kupfer, Milano, 1973, p.5.
[3] Ibid.
[4] “L’uomo che avverte un dolore in qualunque parte del corpo pone istintivamente la mano sulla zona dolente, la mantiene ferma esercitando una pressione o la muove eseguendo un frizionamento. Queste azioni istintive vengono compiute senza che alcuno le abbia suggerite”. In M. Brunetti, Massaggio e linea, Edizioni mediterranee, Roma, p.13.
[5] V.L.Ferràndiz, Quiromasaje..
[6] “Al Ling e al Georgil dobbiamo la conoscenza dei metodi terapeutici attuati mediante il movimento sia passivo che attivo, che costituiscono quella forma di trattamento universalmente accettata che è la chinesiterapia.” M. Brunet, Massaggio e linea, cit., p.16.
[7] V.L.Ferràndiz, Quiromasaje, cit.

4 commenti:

Andreas Formiconi ha detto...

Però! Interessante ...

Massimiliano Tani ha detto...

Ciao socio, sapevo che eri un grande massaggiatore! Sei consapevole che questo ti costerà un sacco di trattamenti gratuiti per tutti i colleghi del corso...?
Mi prenoto per la prossima settimana

Simone Chiaroni ha detto...

Caro socio, è dura.. sai, l'inflazione cresce, il dollaro cala e il baratto non è più in voga da secoli..il buon vecchio Pazienza sosteneva che: l'importante è accettare sempre tutto il gratis della vita. io aggiungerei: quando è gratis..

ElenaBart ha detto...

Bravo Simone.. ma perche'il faro nello sfondo? Non sarebbe stato meglio mettere una foto (effetto rilievo) di mani.. o qualcosa di attinenente allo spirito del blog?
Mi permetto di muoverti quest'osservazione perche' ho un'esperienza di blogger di due giorni e mezzo piu' lunga della tua, sai com'e', eh eh..